IL M5S ALL'ARREMBAGGIO, di Lucia Talarico

Rispondo a un commento che ho ricevuto su FB a proposito dell'articolo di Fabrizio Roncone:
<<Purtroppo il Corrriere della Sera è il portovoce dei poteri forti e dell"establishment politico burocratico
militare. È la voce e il pensiero dell'aristocrazia borghese che tiene sotto scacco il Paese. Che vota per i fascisti per difendere le proprie "ricchezze" spesso rubate a operai, e impiegati. È la feccia del Paese.
Con tutte le sue contraddizzioni e pecche , ma chi non ne ha? Il movimento è un partito di gente onesta, libera, e che cerca di fare qualcosa di buono lontano dalla melma che lo denigra.>>
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Non sarò certo io a fare la difesa del Corriere della Sera, e nemmeno il suo madrigale! Da qualche parte mi devo pur informare e comunque, secondo me, i giornalisti non fanno il loro pieno dovere in nessun giornale, ma qui almeno ci sono le pagine Cultura e Salute interessanti e gradevoli.
Poi ovviamente il senso critico individuale e il saper discernere fanno la differenza.
Detto questo, e detto anche che l’articolo riporta il vero assoluto, io credo che il M5S con i suoi beceri rappresentanti sia stata l’ultima mazzata su un Paese già privo di risorse morali, valori e impegno. Quei personaggi, quell’intendere la politica, quello sdoganare figure misere facendole assurgere a democrazia e partecipazione, fanno rabbrividire.

Sono sorpresa che a distanza di sei anni, con la sbornia che dovrebbe essere ormai passata, si continui con il ritornello che “non sono ladri”. Si può rubare anche lo stipendio di deputato e senatore, appunto non essendone degni per formazione e incapacità personale, e comunque l’ignoranza e l’incultura di cui siamo stati spettatori, assieme a protervia, presunzione e strafottenza, dovrebbero ormai offrirci chiara testimonianza di questi sciamannati che hanno ghermito l’onore di governare il Paese, riducendolo a barzelletta di infimo ordine con i loro abbiamo abolito la povertà e uno vale uno.

Di Maio ha abolito la povertà sua e oggi gira a 15.000 euro mensili come Alto Rappresentante nei Paesi del Golfo. Di Maio! Quello che, fondato un suo partito, non ha raggiunto l’1%.

Gli altri scalpitano. La Taverna, ahò ahè a bello, ci ha imbarazzato con grida belluine e tanta ignoranza, Barbara Lezzi ministro per il Sud sosteneva che la crescita del pil era dovuta al caldo e ai condizionatori accesi, Giulia Grillo ministra della Salute urlava e nulla concludeva, Laura Castelli viceministro Economia ignorava quali guasti comporta lo spread alto (questo lo dice lei, ad un allibito Padoan), Toninelli ministro dei Trasporti rideva col plastico del Ponte Morandi a Porta a Porta, quell’altra ha cambiato tre partiti dopo averne già cambiati due, e tutti gli altri, belli mimetizzati e sconosciuti alle cronache, ma ugualmente capre, ugualmente nostri rappresentanti lautamente retribuiti, con in mano le nostre vite…

Gilet Gialli vi aiutiamo noi. Strasburgo marchetta francese. I Navigator. Parise in missione dal Texas come un Faraone e tutta la corte di Avellino di Gigino portata a Roma.
Un orrore. Me li ricordo tutti.

Non cadiamo nel benaltrismo, non spostiamo il focus, restiamo sul tema. Il M5S nato sulla speranza di tanti, si è inquinato e corrotto immediatamente, appena assaggiate le dolcezze del Potere.
Conte, l’avvocato del popolo (esordio terribile) lo dimostra in maniera lampante.

Di Beppe Grillo non dico, narciso e in delirio di onnipotenza, con nessuno che lo argina, diventa sempre più una macchietta patetica e lugubre.

Non sono questi i condottieri che ci servono. Usciamo da questo sonno. C’è la guerra, c’è Gaza, la Siria, la finanza che ci stritola, la Destra che ci assedia, la disinformazione che ci confonde, il consumismo selvaggio che ci hanno inoculato, il Pianeta che muore.

Davvero lei pensa che il M5S potrebbe guidarci in queste mortifere sabbie mobili? Davvero pensa che questi ignorantoni possano avere serietà, visione e rigore? Questi vanno solo all’assalto della diligenza, ancora più assatanati di prima perché non hanno decoro e senso del limite.
Scalmanati e ormai senza nulla da perdere se non il loro rabbioso essere fuori dal Palazzo.
Lucia Talarico