REPORTAGE LIVE DALLA NOTTE DI SOVERATO, di Lucia Talarico

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ORE 4,53 - REPORTAGE LIVE DALLA NOTTE DI SOVERATO

Soverato strangolata dalle bande della notte. Ancora non satolle, le discoteche sparano musica al cielo, dopo aver servito alcol a fiumi e musica impazzita. Le orde dei barbari urlano eccitate e tra poco si organizzeranno per lo sciame verso la spiaggia dove consumeranno altro alcol e chissà cosa ancora.

Sento la musica che li percuote selvaggia, ne ho insieme pena e paura. Battono le mani fragorosamente, strepitano, si sgolano, mugghiano come tori impazziti, sono pronti per l'alba da violentare.
Non hanno limiti, nessuno gliene pone. Martellano assordanti i bassi dei locali da (S)ballo a togliere loro ogni confine e ogni freno inibitore.

In fondo sono ubriachi Tutti.
SIAMO UBRIACHI TUTTI.
Chi inetto, chi impotente, chi vinto, chi impegnato ad accumulare il tantissimo denaro che entra a schifosi fiotti. Chi non vede, non sente, fischietta, fa il pesce in barile, tanto, tra un po'... finisce l'estate e tutto va in soffitta. Satolli e soddisfatti coloro che hanno potuto mangiare a quattro palmenti e che, felici, resteranno o torneranno l'estate prossima, sempre in una Soverato da consumare e sfruttare a loro piacimento.

Sento i bassi impazziti delle discoteche, BUM BUM BUM BUM BUM BUM BUM. Sono gli accompagnamenti finali ad introdurre l'alba da sballo.

ECCO LE BANDE, SIAMO IN DIRETTA: ORE 5,06.

Eccoli, stanno uscendo. Scalmanati si chiamano, si rincorrono, si dirigono verso moto e motorini, sgasano, smarmittano, compiono gimkane fragorose con le autoradio ad altissimo volume. Si danno un ulteriore appuntamento, "U' portasti u' vinu?", sento.

Adesso berciano selvaggi contro le abitazioni sprangate e mute. Sghignazzano contro le persiane cieche, ma non ciechi né sordi i cittadini costretti a tale scempio. Stanno urlando nenie selvagge, parolacce, orribili bestemmie e imprecazioni alla vita.

Eccoli, ora è il turno degli insulti alle case del quartiere. "Bastardi - strepitano - uscite!". "Pensionati di m****! Svegliatevi!".
Una ragazza ride forte, è stridula: "Chissi mancu i cannuni sentanu!", e un altro: "Morite, str****! Prima che veniamo a prendervi!".

Pur assistendo a questo indegno spettacolo ogni notte, io ancora ho trasalimento e paura. Tremo a leggere gli orrori della cronaca e gli accadimenti sciagurati che derivano da bevute, eccitazione, induzione, emulazione, senso di invulnerabilità e impunità che ne discendono.

Mi pongo mille domande, come è possibile che la nostra bella, cara, meravigliosa Soverato sia così violentata ogni notte? Come è accaduto che ci siamo ridotti così?

Soverato violentata di notte e lurida di giorno, alla mercé di pochi, discarica a cielo aperto, spazi pubblici diventati privati, auto ad occupare anche e addirittura marciapiedi e loro accesso.

Come lo abbiamo consentito? Quale follia ci ha posseduto? Come non abbiamo vergogna di guardare i nostri figli, come non sentirci sporchi e colpevoli, con il dolore di aver fallito il nostro compito!

Le bande adesso si stanno allontanando dal quartiere, sanno che altri spazi potranno ospitare altre lordure. Il nostro lungomare e la nostra spiaggia accoglieranno altre bevute, altro vomito, altri escrementi.
Lo chiamano turismo. E movida!
Lucia Talarico
Giovanna Corrao, Denuncia/Appello  Eccezionale discorso ai genitori e alla Società tutta.