ECCEZIONALE DISCORSO AI GENITORI E ALLA SOCIETÀ TUTTA, di Giovanna Corrao

Corrao, Facebook
Dopo i tremendi fatti di #palermo, accorato e appassionato appello della professoressa #giovannacorrao

(Si attaglia purtroppo perfettamente anche al #fracassodisoverato e agli adolescenti di cui ho raccontato ieri nel mio post/testimonianza).

<< Siamo un branco di falliti.
<<
Per come tenete sporca la città, tenete sporca la vostra casa interiore.

<< I vostri figli li lasciate soli! Soli! Davanti ai cellulari!

<< Dovete essere l'intelligence dei vostri figli. I figli li dovete controllare! Ma quale privacy! I bambini, l'adolescente, privacy non ce n'ha!.

<< E' inutile che vi scandalizzate perché i vostri figli le cose illecite le fanno!

<< Vi dovete cucire addosso una parola, come la lettera scarlatta! Vi dovete cucire addosso la parola vergogna, davanti e d'arrietru! Siete delle cose inutili!

<< Mettetevi in tasca l'eventualità che non li conoscete, perché non li conoscete. I vostri figli fuori tendono a non comportarsi bene. Non si comportano bene, e ve lo dico io perché! Perché comportarsi bene dimostrare senso civico, rispetto per gli altri, equivale ad essere dei cogl****!
Sì, sì, equivale ad essere debbbboli, equivale ad essere persone che non contano nulla, e allora fanno gli str*****! E si comportano come i bulli, sì sì pure tuo figlio lo fa! E pure tua figlia... Perché altrimenti vuol dire che non contano nulla! E allora aprite gli occhi...
 
<< Non v'è l'ha prescritto il medico di fare figli, visto che non ve ne sapete occupare.
Perché in questo momento la società dove furriano tutti questi figli che tornano alle quattro di mattina... ché non esiste fare tornare a casa un adolescente alle quattro di mattina, perché che cacchio fai fino alle quattro di mattina strada strada a 'mbriacarti!

<< E voi, commercianti, che gli vendete gli alcolici, siete pure più fango di quei genitori che non si rendono conto che tutto questo malandazzo lo pagheranno in termini natura penale e di risarcimento.

<< I traumi che le vittime subiscono non si cancellano. Non si rimarginano queste ferite! Non si rimarginano!

<< Non è possibile essere stanchi se fai l'insegnante o se fai il genitore!
Controllateli i vostri figli! Controllare non significa ossessionare.
Controllare significa che quando muoio so che puoi andare per la tua strada, con le tua gambe, da solo, senza di me. Come ha fatto mio padre, come ha fatto mio suocero...

<< Il problema nasce a monte, se fai un figlio lo devi seguire! E poi ci vuole molto tempo per elaborare un trauma, una disgrazia, una vergogna sociale, perché la vita torni a farsi spazio della non vita. E sarà tardi!  Molte famiglie saranno costrette a cambiare lavoro, a cambiare città... E' un dramma!

<< Quindi gridatelo. La comunità educante non può essere soltanto un'espressione linguistica. No, la comunità educante non è una parola astratta. La comunità educante è un fatto concreto!
Primo passo: aprite gli occhi!
Secondo passo: immischiatevi!
Guardateli i vostri figli in faccia! Se sono tristi, se sono nervosi, se portano un brutto voto a casa...
E soprattutto, quando un figlio o una figlia esce, domandate: ma con chi te ne stai andando? Ma chi c'è in quella comitiva, fammeli conoscere! L'imprevisto può succedere, non è che avete la bacchetta magica, ma se uno conosce, se uno osserva... la vita sempre così è andata: osservate!

<< Osservate! Dovete dormire con un occhio aperto e l'altro chiuso come fanno i lupi... Dovete dormire come i cani, che sembra che dormono ma non dormono mai perché la sopravvivenza dipende dalla resistenza.

<< La vita si fa spazio dove le cose vanno in una certa maniera e per adesso non vanno nella giusta maniera!>>.