CALABRIA, ACRI: UNA CITTADINA SULLA INACCETTABILE MANCANZA DELL'ACQUA, di Anna Difonzo

OGNUNO DENUNCIA COME PUÒ.... io scrivo...
Oltre a lavorare, essere una mamma e gestire una famiglia, riesco anche a scrivere, e lo faccio su Facebook, qualcuno ieri mi ha puntualizzato in maniera scherzosa, ma puntigliosa :"ma tu non hai niente da fare tutto il giorno che scrivi?" riferendosi ai miei post sulla "crisi idrica".

Premetto che ognuno nella propria vita fa ciò che vuole, ed io scrivo perché al momento è il solo strumento che ho per poter PROTESTARE, non costringo nessuno a leggere i miei post e poi non fermo la mia vita per scrivere, ovvero riesco a fare più cose contemporaneamente sono multitasking come si dice oggi.
Facebook mi da la possibilità di raggiungere molte persone contemporaneamente e poter così comunicare un disagio, tanto grave quanto vergognoso, ovvero la privazione di un bene essenziale quale l'acqua ad un'intera comunità, anzi ad una bella fetta di una comunità, mentre l'altra vive ignara di cosa voglia dire questo disagio , ben dissinteressandosi del disagio dell'altra, accompagnati da quelli che dicono:"non è un mio problema " . A questi si aggiungono coloro che poi stumentalizzano ogni parola e situazione ai fini politici.

Infine ci sono, i simpatizzanti, che leggono, riferiscono e non si esprimono, ma puntano il dito e sminuiscono il problema e le persona, fine di questo girone dantesco si conclude con gli ignavi la categoria più brutta parlano tanto di tutto ma né si schierano né agiscono.

I miei post non vogliono colpire nessuno a me non interessa chi vive nella casa comunale se si chiama bianco, giallo o verde a me interessa la posizione che riveste e se riesce a dare risposte alle mie istanze.
A me interessa come persona, che vengano rispettati i miei diritti ovvero:
Come mamma di garantire ai miei figli un benessere che passa attraverso un bene essenziale quale l'erogazione dell'acqua;
come infermiera mi indigno nel vedere servizi sospesi in un ospedale già declassato di suo per sospensione del servizio idrico, trovarmi in un centro vaccinale e non poter lavare le mani, entrare nelle case delle persone come infermiera Adi e vedere famiglie a disagio nel gestire i propri familiari, malati allettati e con molteplici difficoltà.
Ragazzi che ritornano a casa un'ora prima da scuola perché manca l'acqua e interi esercizi pubblici e attività commerciali in difficoltà.

E non venitemi a parlare di cisterne ed autobotti ,non mettetemi post della protezione civile intervenuta per dare un sostegno alla comunità, non venitemi a puntualizzare che io scrivo, perché si, io scrivo, utilizzando questo mio strumento come denuncia voi tutti che fate?

Lo capite o no che quello che Acri vive con l'acqua è un problema di una gravità inaudita che colpisce tutti a tutti i livelli?

Lo capite che in Africa fanno le trivellazioni e costruiscono i pozzi e noi paese di montagna perdiamo l'acqua per strada per un sistema inadeguato e fatiscente?
Capite che i finanziamenti ci sono?
Capite che non si può più accettare questo stato delle cose?

E non venite da me dicendo che scrivo, rivolgetevi altrove fate le domande opportune anzi sarebbe il caso che ci andassimo tutti assieme invece di fare gli ignavi.
Annadí
PS CHIEDO A CHI PUÒ E VUOLE DI CONDIVIDERE IL MIO POST.... COME DENUNCIA, DA SOLI SI PUÒ POCO ASSIEME POSSIAMO FARE QUALCOSA. GRAZIE.
Anna Difonzo
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