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È presto ma questo giorno c’è già tutto. Trattengo il respiro, sento la solennità, il silenzio, la mia Santa. I miei genitori, la mia vita. Una lacrima dispettosa mi porge i primi auguri, la tocco, sorrido.
Profumo d'inverno, violette e vaniglia, un'aura diversa alla mia prima colazione di oggi. E' il giorno di Santa Lucia, per me mai soltanto un onomastico bensì una ricorrenza ricca di emozioni.
Tanti ricordi oggi affiorano e rendono questo un giorno per me incantato. Le torte che preparava mia mamma per festeggiarmi, da quella di noci a quella di mandorle, passando per quella di nocciole in ganache di cioccolato. Il rotolo di ricotta con il pan di spagna bagnato nel rum, la torta ricciolina, così chiamata perché la copertura erano spaghettini di pasta frolla passata alla macchina e utilizzati per guarnire - a mo' di riccioli, appunto - la crostata. E poi i fiori di mio papà che non mancavano mai vicino ai doni per me, le mie zie, i miei zii, cugine e cugine, e tanti amici che si ricordavano di me.
Oggi cominciavano anche i preparativi per l'albero di Natale e il Presepe, oggi papà inforcava i suoi occhiali e organizzava i collegamenti delle luminarie: precisi, meticolosi, colori alternati e intermittenze perfette. Negli ultimi anni aveva addirittura inserito i carillon natalizi che partivano all'accensione delle luci. "Sono il mago dell'elettricità!" dichiarava puntualmente alzandosi soddisfatto dallo sgabellino dove sedeva per lavorare.
Lo prendevamo amorevolmente in giro, "Edison, hai finito?", domandavo allegra, "Fortunato, ogni anno ci impieghi più tempo!", fingeva di brontolare mamma che lo chiamava per il pranzo... ma lui non si scomponeva affatto: "Un momentino..." replicava serafico spostando di un centimetro un interruttore...
Un grande poster di Babbo Natale arricchì il tutto quando nacque mia figlia, aveva un grande sorriso sornione nella sua folta barba e un dito ammonitore, "Lorenza, non fare la monella!", raccontavo io bluffando un po' con mia figlia.
E' un giorno amato in molti luoghi, da Venezia dove riposano le spoglie della Santa a tutti i paesini del Nord Europa, fino alla stupenda Siracusa.
Nello splendido Duomo, la Cappella della Santa ospita il suo gigantesco simulacro d'argento. Normalmente è sigillato in una grande teca protetta da un pesante cancello di ferro, il 13 Dicembre viene portato in solenne processione nella città in festa. Canti, fiori, luminarie e, naturalmente, dolci e regali per i bambini, nella notte che è la più lunga dell'anno.
Sono stata qualche giorno a Siracusa e ho avuto il privilegio di vedere meraviglie. Il Duomo toglie il fiato, in una piazza maestosa e stupenda. All'interno un apposito spazio "Luciano" (si chiama proprio così), ricco di gioielli ex voto donati alla Santa. La devozione e l'affetto per Lei sono emotivamente tangibili. Un librone nella Cappella raccoglie le preghiere di coloro che vogliono lasciare testimonianza, vi assicuro che sfogliarlo e leggerlo tocca il cuore. Vi ho scritto anch'io, naturalmente: "Ciao Bella, ...". Ciao Bella, sì, dopotutto è la mia Santa e noi due siamo molto amiche.
Il 13 Dicembre cominciano pure "le Calende", tradizione antica. I dodici giorni che vanno dal 13 al 24 Dicembre corrisponderanno climaticamente ai mesi dell'anno successivo. Quindi, oggi piove e gennaio sarà piovoso, domani mite e mite sarà febbraio, dopodomani freddo e freddo sarà marzo, e così via. Annotare per credere.
Tradizioni, ricordi, nostalgie, baluginii di affetti e di persone care. E' un giorno per me speciale, fluttua nella malinconia e la commossa gratitudine. La torta ricciolina è lontana nel tempo ma resta vivissima nel mio cuore.
Oggi... oggi un angioletto è qui con me a festeggiare insieme questo giorno: è la mia nipotina, 16 mesi. Stupore, sorrisi, boccoli e coccole, anche lei Lucia. Sono grata alla Vita per avermela donata.
Vi ringrazio per avermi letta, vi ringrazio moltissimo per i vostri auguri che stanno già arrivando. Credo che fissare nella scrittura sentimenti e affetti rischiari il cammino, talvolta difficile e faticoso ma sempre meritevole di testimoni e speranza. Grazie.
Lucia Talarico