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Corriere della Sera |
Eredità Agnelli, il riferimento a un «piano nascosto». «Evitiamo l'attenzione delle autorità»
«Vogliamo evitare che le autorità abbiano l'impressione che si tratti di una questione delicata e complicata. Potremmo esagerare se la signora si facesse accompagnare nell'ufficio comunale da un avvocato di Zurigo o di Ginevra». È uno dei suggerimenti che l’avvocato Peter Hafter indica a John Elkann in una mail datata 8 luglio 2011 in cui si discute del cambio di residenza di Marella Caracciolo, da Saint Moritz a Lauenen (Gstaad).
Un passaggio burocratico che implica la necessità che donna Marella si presenti in municipio per registrarsi nel Cantone di Berna «il prima possibile» per «motivi legali». Il documento - contenuto nel decreto di sequestro di 74 milioni ai fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann - suggeriva quali accorgimenti adottare: «La registrazione è una mera formalità, ma in considerazione dell’età di DMC (donna Marella Caracciolo, ndr) penso che dovrebbe essere accompagnata da qualcuno, che fisserà l’appuntamento in anticipo».
In un passaggio successivo l’avvocato
aggiunge: «A mio avviso è preferibile se DMC è accompagnata dal signor
von Grueningen, che è ben noto a tutte le persone coinvolte e la cui
presenza non sarà un’indicazione di un possibile piano nascosto».
La mail è uno dei documenti sequestrati dalla Procura di Torino per
dimostrare la fittizia residenza in Svizzera della vedova dell’Avvocato.
Per il gip Antonio Borretta agli atti dell’indagine ci sarebbero
«espliciti elementi di carattere documentale attestanti, da un lato,
l’esistenza di un vero e proprio “piano”, dettagliato e risalente
nel tempo, volto a scongiurare il rischio di disconoscimento della
residenza svizzera della donna e, dall’altro, di numerose attività volte
a “presidiare” detta residenza».
Corriere della Sera
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