Sabato Giorgia Meloni è arrivata alla Casa Bianca per la sua seconda visita al presidente americano Joe Biden in pochi mesi (è un riconoscimento di vicinanza: nei 14 mesi passati dalla sua re-elezione il premier israeliano Benjamin Netanyahu, per esempio, non è stato ancora ricevuto dal presidente americano). Al suo arrivo Biden l’ha salutata con un bacio: nel video si vede lui che le si avvicina e le stampa le labbra sulla testa, mentre la premier italiana abbassa lo sguardo e sorride, apparentemente imbarazzata. Dura solo un attimo, che però è stato ripreso dal fotografo ufficiale di Palazzo Chigi in un’immagine subito pubblicata dai giornali italiani, che l’hanno descritta come un saluto affettuoso.
Sui suoi social la premier invece non ha pubblicato foto né video con Biden, ma solo quelle in cui annuncia il trasferimento in Italia di Chico Forti, detenuto da 24 anni negli Stati Uniti dopo una condanna per omicidio. La scelta è probabilmente politica: Meloni è stata criticata da destra per la sua vicinanza a Biden (e infatti negli stessi giorni il suo alleato-rivale nella coalizione di destra, Matteo Salvini, rimarcava il suo sostegno all’ex presidente, e avversario di Biden, Donald Trump). Un articolo sul sito di Foxnews, la tv dei trumpiani, la accusa di aver rinnegato le sue posizioni precedenti, passando «da anti-globalista a pro-Europa», la definisce «l’amicona di Biden che fa infuriare la base», che «non la voterà più» e sostiene che «ha rinunciato a ogni politica di destra e si è messa a letto con i globalisti». La foto sui suoi social non c’è anche perché Meloni in vista delle elezioni europee di giugno deve guardare alla parte non piccola dei suoi sostenitori che è antiamericana oppure pro-Trump e non vuole vederla accanto al presidente democratico.
La foto con Biden però è imbarazzante per un altro motivo. L’ha colto con la sua ironia Fiorello. «Si sono visti, Biden le ha dato un bacio... ma ce stava a prova’?» ha scherzato a VivaRai2! «Alla fine dopo che si sono fatti la foto insieme lui l’ha salutata e ha chiesto “ma quando arriva la premier italiana?”».
Alcuni account social stranieri (come questo, che pubblica contenuti antisemiti e filorussi) hanno provato a usare il bacio contro Biden, sostenendo che «ha dimenticato di essere ripreso dalle telecamere e ha voluto molestare la prima ministra italiana». Ovviamente è una fake news: sapeva di essere ripreso e il suo bacio non aveva intenzioni sessuali, ma affettuose e «paterne». Il problema però è che è stato un bacio paternalistico. Che non ha trattato Meloni da premier, né da pari, ma come qualcuno con cui essere protettivo e condiscendente (da qui la battuta di Fiorello: «Quando arriva la premier?»). È una conseguenza di quello che in psicologia sociale si chiama «sessismo benevolo»: un atteggiamento per cui, come spiega Chiara Volpato in Psicosociologia del maschilismo, si lodano le donne per caratteristiche “positive” che però le rendono comunque diverse dagli uomini, bisognose della loro protezione e quindi — in definitiva — meno autonome.
Per capirlo basta fare un piccolo esperimento mentale: Biden avrebbe baciato così anche il presidente francese Emmanuel Macron, che pure è più giovane (di un anno) di Meloni? E se lo avesse fatto Macron come avrebbe reagito? Non lo sappiamo perché Biden non ha mai salutato così Macron, per il semplice fatto che Macron è un uomo. E gli uomini si trattano da pari, anche quando rappresentano un Paese che sulla scena internazionale ha meno potere. Le donne non hanno questo privilegio.
In passato Biden è stato criticato per comportamenti simili. Nel 2019 Lucy Flores aveva raccontato che Biden l’aveva inaspettatamente baciata sulla testa cinque anni prima, quando lei era candidata per i democratici alla carica di vicegovernatore del Nevada. «Il vicepresidente degli Stati Uniti d’America mi aveva appena toccato in un modo intimo riservato agli amici stretti, ai familiari o ai partner romantici e io mi sentivo impotente a fare qualcosa al riguardo» aveva scritto, spiegando che «il suo comportamento non era violento o sessuale, ma era avvilente e irrispettoso». Dalla sua denuncia era nata una discussione sull’appropriatezza dei suoi comportamenti, che Biden all’inizio non aveva preso in considerazione, dando mostra di non capire proprio quale fosse il problema. Poi aveva girato un video promettendo che avrebbe cambiato atteggiamento, senza però farlo davvero, come notò all’epoca il Washington Post.
Il punto è quello evocato dall’ex candidata democratica, e sta nell’asimmetria di potere.
È qualcosa di cui quasi tutte le donne hanno fatto esperienza. Solo per
il fatto che si trovano ad avere a che fare con donne, molti uomini si sentono in diritto di avere un atteggiamento meno formale e più intimo con loro, anche se non hanno la confidenza necessaria. Ma le donne, per quell’asimmetria di potere, non sono in grado di rifiutare una confidenza che ritengono inappropriata,
a meno di non creare tensioni. E si trovano a dover decidere in
pochissimo tempo, spesso attimi, come reagire. Non di rado scelgono di
fare finta di niente. La scena tra la premier e Biden ha evocato tutto
questo. Vedere che anche la donna più potente d’Italia deve fare i conti
con il paternalismo mostra a tutti e tutte quanta strada c’è ancora da
fare.
Elena Tebano