#MartaFascina #forzaitalia
Paolo Barelli, capogruppo degli azzurri, e Tullio Ferrante, sottosegretario e suo grande amico, la scorteranno dall’ingresso all’emiciclo. C’è chi la saluta con un semplice «ciao», chi le stringerà a lungo la mano come Rita Dalla Chiesa, chi le farà il baciamano come Giandiego Gatta. Tutto lo stato maggiore di FI va in processione da lei. Si avvicina anche la leghista Laura Ravetto. Si siede nel suo scranno tra Ferrante e Stefano Benigni. Compulsa continuamente il telefono da cui spicca la cover, ormai famosa, con l’immagine del Cavaliere.
Soltanto dopo il voto di fiducia al decreto Caivano lascerà lo scranno, per poi tornare e partecipare alla commemorazione per le vittime del maltempo in Toscana. Anche oggi sarà a Montecitorio. E a sera si lascia scappare: «Sono contenta di essere tornata, un mio dovere essere qui, ma ancora soffro per la scomparsa del mio Silvio».
Giuseppe Alberto Falci
Jet privato, due segretari, due uomini di scorta e un dogsitter che porta due cani... Roba che fa chiedere dove sia andato a nascondersi senno e misura!
E "Tutto lo stato maggiore di FI va in processione da lei."
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Il ritorno in Parlamento lo aveva annunciato qualche giorno fa dalle colonne del Corriere della Sera: «Tornerò presto alla Camera per onorare il mandato parlamentare». Una settimana dopo riecco Marta Fascina a Roma. Non si vedeva nella Capitale e a Montecitorio dal marzo scorso, da quando le condizioni di salute del Cavaliere iniziarono a peggiorare. Un’assenza che si è protratta per diversi mesi dopo il lutto. E così pure Paolo Berlusconi commentava: «Marta deve tornare in Parlamento».
È atterrata lunedì all’aeroporto di Ciampino. E già qui c’è una notizia, che gira tra i colleghi della Camera: è arrivata, raccontano, con un jet privato della famiglia Berlusconi. Al suo seguito, due segretari del Cavaliere, due uomini della scorta e un dogsitter, che porta due cani. La notizia si diffonde tra la sera di lunedì e la mattina di ieri. Ne parlano anche alcuni parlamentari di FI — dove in questi mesi c’è chi non ha apprezzato l’assenza dallo scranno parlamentare — e pure deputati dell’opposizione, curiosi di rivederla dopo il lungo lutto.
Risiede, va da sé, a villa Grande, già residenza romana di Berlusconi. Nel pomeriggio di ieri il ritorno a Montecitorio. Un auto la accompagna davanti all’ingresso posteriore di piazza del Parlamento, che è più riservato ed è solitamente non frequentato da telecamere e cronisti. Marta Fascina evita il contatto con i giornalisti e non si farà vedere per tutto il giorno in Transatlantico, affollato di cronisti che la attendono.
Paolo Barelli, capogruppo degli azzurri, e Tullio Ferrante, sottosegretario e suo grande amico, la scorteranno dall’ingresso all’emiciclo. C’è chi la saluta con un semplice «ciao», chi le stringerà a lungo la mano come Rita Dalla Chiesa, chi le farà il baciamano come Giandiego Gatta. Tutto lo stato maggiore di FI va in processione da lei. Si avvicina anche la leghista Laura Ravetto. Si siede nel suo scranno tra Ferrante e Stefano Benigni. Compulsa continuamente il telefono da cui spicca la cover, ormai famosa, con l’immagine del Cavaliere.
Soltanto dopo il voto di fiducia al decreto Caivano lascerà lo scranno, per poi tornare e partecipare alla commemorazione per le vittime del maltempo in Toscana. Anche oggi sarà a Montecitorio. E a sera si lascia scappare: «Sono contenta di essere tornata, un mio dovere essere qui, ma ancora soffro per la scomparsa del mio Silvio».
Giuseppe Alberto Falci