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Questa maledetta moda di ridurre tutto ad una partita di calcio nella quale una squadra vince e l'altra perde ci fa... perdere a tutti la capacità di vedere la realtà ossia di avere una immagine chiara e veritiera di quello che avviene e di raccontarcelo con onestà e da diversi punti di vista.
Se raccontiamo la lotta dei cittadini soveratesi di questi giorni come una partita di calcio andando a vedere chi vince e chi perde non ci capiamo una cippa.
La prima impressione è che abbiano perso tutti.
Si lamentano gli autonominati "imprenditori turistici"
Dicono che si sta distruggendo il turismo.
Si lamentano su FB e Whats'app le promotrici e i promotori della lotta. Dicono che non si è fatto nulla che non è cambiato nulla.
Si lamentano anche i politici amministratori. Dicono di prendere bastonate da una parte e dall'altra.
Se guardiamo a questa lotta come ad una partita di calcio ci sembra che abbiano ragione tutti.
E, come conseguenza, visto che non cambia niente è meglio che tutto resti come prima.
La question è che la vita delle persone, il sano sviluppo ed il benessere di una città e dei cittadini che la abitano non è una partita di calcio.
E quindi va guardata diversamente.
Da un altro punto di vista.
Dal punto di vista del bene comune.
E, se proprio non si riesce a dimenticare la rappresentazione della partita di calcio, non si devono guardare le squadre in campo ma gli spettatori che sono i veri attori quelli in gioco veramente.
Guardate così, le cose cambiano aspetto e la narrazione delle squadre in campo (pro-fracasso e anti-fracasso) ci appare sbagliata così come ci appare sbagliata la narrazione dell'arbitro (i politici amministratori).
In particolare:
1) il destino ed il successo della stagione turistica Soveratese non è per nulla, ma proprio per nulla legato alla possibilità di fare fracasso e, anzi, senza fracasso, la stagione può solo migliorare;
2) non è vero che la lotta non sia servita a nulla. Il fracasso medio totale è diminuito sensibilmente, soprattutto nel pomeriggio, anche se di notte ed in alcune zone la situazione rimane critica.
3) il fatto di prendere bastonate da una parte e dall'altra può certo essere segno negativissimo di una tendenza a barcamenarsi da parte di chi amministra. Ma può anche essere il segno che, finalmente, si amministra e non si sta solo a grattarsi.
Certo non è che con la lotta di questi giorni, la chiusura di un locale e la trovata del fonometro Soverato sia diventata improvvisamente una pulitissima correttissima e silenziosissima cittadina svedese, saggiamente e correttamente amministrata.
Ci vuole ben altro e comunque non era questo il senso della lotta.
Il senso della lotta era di provare ad invertire la tendenza ad un degrado ambientale e sociale oltre che economico che stava diventando sempre più grave, pericolosissimo e che soprattutto sembrava inarrestabile.
Da questo punto di vista, qualche buon risultato c'è già.
A patto che non ci si rilassi pensando di avere vinto.
A patto che non si abbandoni la lotta pensando di avere perso.
Il fracasso ed il conseguente degrado, lo abbiamo già detto, è figlio di molti padri...
Anche della educazione delle persone, della mafiosita' di certi ambienti, della inettitudine e dell'arroganza di chi ha delega e mandato di controllare e di amministrare.
E queste cose non le cambi con tre o quattro giorni di lotta e con qualche denuncia.
Si cambiano con percorsi virtuosi lunghi di alcuni e poi di tanti che cominciano a vedere se stessi come parte solidale di una comunità piuttosto che lupi in lotta con altri lupi.
Un percorso che comincia con la famiglia, la scuola, il voto responsabile e la partecipazione attiva alla vita della comunità.
Non possiamo lamentarci della mancanza di coraggio di un politico se abbiamo sempre negato il consenso ai candidati più coraggiosi.
Né possiamo rimproverargli l'inefficienza e la corruttibilta' se abbiamo votato un "amico" per ottenere favori e trattamenti particolari.
Se smettiamo di guardare alle squadre in campo e guardiamo agli spettatori cioè ai nostri concittadini, possiamo vedere che, oltre alla diminuizione del fracasso, già il fatto di iniziare questa lotta di civiltà, di invertire la tendenza, dopo decenni di sopportazione più o meno passiva con solo rivolte individuali, può essere considerata una grande vittoria.
Ed è soprattutto una vittoria non fermarsi. Continuare ad avere autostima come cittadini facenti parte di una comunità che deve avere destini migliori e coraggio per una lotta giusta.
Mimmo Loiero