Soverato perde un'altra delle sue figure storiche, la Signora Lina Martinelli dell'omonimo negozio di tessuti.
Ricordo il lungo bancone di legno dove la signora srotolava le stoffe, il metro di legno con incisi i centimetri, il gessetto per segnare la misura e il profumo buono dei tessuti naturali.
La signora Lina regnava appassionata e competente, conosceva tutti, dispensava consigli e dritte su come confezionare questo o quel vestito. Sempre affettuosa, solerte, infaticabile, ha trascorso nel suo negozio quasi tutti gli anni della sua vita operosa.
Quando mancò mio papà, ora sono dieci anni, venne a casa a trovarci, salì le scale con un po' di fatica ma il sorriso e la messa in piega erano perfetti! Disse che non poteva non ricordare il suo amico Fortunato (ma si davano rispettosamente del voi) e ci portò un grande pan di Spagna preparato da lei "in memoria" di mio papà. Ricordo l'episodio ancora con tenerezza, con la stessa commozione di quel tempo di fronte a questa signora che, già anziana, non trascurava l'amicizia e dimostrava valori e affetto.
Buon viaggio, Signora Lina, la tua Soverato grata e commossa ti dedica il suo pensiero.
Lucia Talarico
Ce la ricordiamo tutti: sorridente, energica, cordiale, fattiva e sempre accogliente e fresca di messa in piega.
Nel suo negozio, fondato dal padre don Vito, burbero e simpatico patriarca degli anni '40, fluivano torrenti serici di stoffe pregiate e rutilanti. Velluti, laminati, broccati, biancheria per il corredo delle signorine, lenzuola e tovaglie ricamate, un mondo di buon gusto.
Ricordo il lungo bancone di legno dove la signora srotolava le stoffe, il metro di legno con incisi i centimetri, il gessetto per segnare la misura e il profumo buono dei tessuti naturali.
Punto di riferimento per l'intero circondario si andava "da Martinelli" per ogni occasione, dai grembiuli per la scuola, ai vestiti per le maschere di Carnevale, ai tessuti per gli abiti da sera. Il sintetico era lontano, le cineserie inimmaginabili.
La signora Lina regnava appassionata e competente, conosceva tutti, dispensava consigli e dritte su come confezionare questo o quel vestito. Sempre affettuosa, solerte, infaticabile, ha trascorso nel suo negozio quasi tutti gli anni della sua vita operosa.
Quando si passava davanti al suo negozio, sul corso principale di Soverato, era un piacere entrare anche soltanto per una chiacchierata, lei s'interessava a tutti, domandava, ricordava, raccontava, con la vivacità e la cordialità sempre uguali negli anni.
Quando mancò mio papà, ora sono dieci anni, venne a casa a trovarci, salì le scale con un po' di fatica ma il sorriso e la messa in piega erano perfetti! Disse che non poteva non ricordare il suo amico Fortunato (ma si davano rispettosamente del voi) e ci portò un grande pan di Spagna preparato da lei "in memoria" di mio papà. Ricordo l'episodio ancora con tenerezza, con la stessa commozione di quel tempo di fronte a questa signora che, già anziana, non trascurava l'amicizia e dimostrava valori e affetto.
Tutto è cambiato ma non cambia la memoria di noi che abbiamo vissuto quella Soverato e quell'atmosfera solidale e affettuosa. Ho piacere di scrivere il mio ricordo e di abbracciare il fratello, professor Giuseppe Martinelli e tutta la famiglia.
Buon viaggio, Signora Lina, la tua Soverato grata e commossa ti dedica il suo pensiero.
Lucia Talarico