L'OLOCAUSTO: DOVE SEI, DIO? di Lucia Talarico

Io non so se esiste Dio. Lo vorrei, certo, ardentemente! Non mi sembra però possibile (purtroppo) che esistano il Paradiso, e Angeli, Santi, Beati, e poi giù l'inferno, fuoco, diavoli e dannati. Favola finalizzata a un pizzico di consolazione, utile a farci sperare, spesso anche buona per spaventarci. Una sorta di contentino mescolato all'ammonimento, comunque strumentalizzazione da parte di coloro che hanno ghermito suggestioni sottomettendo infinite moltitudini di sudditi.

Sarebbe bello che esistesse Dio, naturalmente. Con i suoi Angeli e i suoi Santi, e una straordinaria partita doppia: bene vs premio, male vs punizione. Ma la Ragione non mi aiuta, la Storia neanche. Non mi aiutano gli orrori perpetrati dall'essere umano, le infinite ingiustizie, le inclinazioni che guazzano nel malaffare e nella sopraffazione. E' la incessante continuità del male che, oltre la sua "banalità", ha radici primordiali che continuano a germogliare feconde per la sofferenza di troppi.

Poi... arriva il Giorno della Memoria. Ogni anno. Tutti gli anni. E allora mi prende il medesimo sgomento: dove sei, Dio? Dov'eri? Perché non sei intervenuto? Davvero ci vogliamo rispondere con la favoletta del libero arbitrio? Davvero ci raccontiamo quella storia che "non c'era la doppia fila dei passi, i miei e i tuoi, perché io ti portavo in braccio?". Lo sgomento diventa impotenza e l'impotenza si tramuta in incredulità. Non c'è nessuno. Siamo solissimi, alla mercé della crudeltà, dell'essere umano che sbrana l'essere umano.

Dov'eri, Dio? Dove sei ancora oggi? Perché se siamo tuoi figli non ci dai un piccolo segno? Perché se siamo a tua immagine e somiglianza consenti crimini e nefandezze? Perché non ci regali un barlume di certezza, perché pretendi che "crediamo" e basta, ciechi, brancolanti, smarriti, in una parola: vinti.

Io non so se esiste Dio. Lo vorrei, certo, ardentemente. Lo vorrei ogni giorno della mia vita, soprattutto il 27 gennaio, Giorno della Memoria. Perché l'Olocausto di cui sono stati artefici i suoi figli possa trovare lucente giustizia nella dannazione eterna dei carnefici per i quali non può esserci perdono e oblio.
Lucia Talarico