A me di tutta l'orrenda storiaccia delle mazzette milionarie dei corrotti del Parlamento Europeo, ciò che mi impressiona di più è il padre di Eva Kaili che scappa con un trolley zeppo di denaro.
Ora, io sono romantica e idealista e sono ben avvezza agli "Uh Lucia, che illusa che sei!", ma giuro che questo padre che scappa per proteggere figlia e soldi mi fa veramente orrore.
E' il degno fratello gemello di altri padri, quelli di Arcore per esempio, che alle figlie che si davano in pasto al Drago raccomandavano "pazienza", perché la vita è difficile. Dove ti ha messo le mani, amo' - Ci risolve tanti problemi a tutti: a mamma a te a me... - Tipo mani in mezzo alle gambe, robe così? - Mille più cinquemila dell'altra sera, fanno seimila. Sono dodici milioni delle vecchie lire!
Padri, dunque. La lettera è maiuscola perché siamo all'inizio del periodo ma evidentemente occorrerebbe una "p" minuscolissima.
Claudio Fava nel 2011, pieno scandalo Arcore/Bunga Bunga, scrisse un mirabile pezzo, IL SILENZIO DEI PADRI PER LE NOTTI DI ARCORE. Vi prego di leggerlo. L'HO RIPORTATO INTEGRALE nel post del tempo delle nozze/farsa di Berlusconi. Anche allora, un altro padre. Quello della della Fascina: l'ha accompagnata all'altare (!), le ha alzato il velo dal viso (!), l'ha baciata in fronte e poi lieto ha assistito a quel patetico spettacolo.
Nel pezzo di Fava c'è il riferimento a Bernardo Viola, padre di Franca. Dignità e Paternità.
Padri. Complici, debosciati e delinquenti. Padri indegni, da esiliare immediatamente in altre categorie. Padri miserrimi, piccolissimi, che amareggiano, anzi avvelenano, noi figlie e figli di padri buoni, onesti, ricchi di valori e disciplina, onore e dignità. I Padri che hanno creato il nostro Tempo e che non smetteremo mai di ricordare e tenere nel cuore.
No, vi prego, non mi dite "Uh Lucia, che illusa che sei!". Non fareste torto a me ma a tutti loro.
Lucia Talarico