Rispondo volentieri al commento del mio amico Filippelli al post precedente in cui riporto le scemenze di una tale Giulia Torelli che ha sproloquiato sui social.
Osserva Filippelli:
Quindi, "vecchi". Quindi, serbatoio di esperienza, lavoro, studi, percorso di vita complesso e accidentato e però "pieno", intendendo per pieno la pluralità degli accadimenti che ci hanno visto protagonisti.
Difficili da illudere, noi. Non ingenui, non creduloni, non facilmente raggirabili. Concreti, razionali, fattivi, e custodi di buon senso, ideali e tensioni etiche e politiche. Noi.
Mi riferisco a questa tale Giulia irritata,"perché i vecchi votano?", a Milano conosciuta e apprezzata e alla ribalta in questi giorni , e ricordo pure quell'altra tipa che durante la pandemia dichiarò che se dovevano morire i suoi nonni, bé... che morissero pure, se questo era il prezzo da pagare per le sue uscite e la sua "libertà".
Per assonanza, il pensiero mi corre anche alle anime belle che ne #ilfracassodisoverato dell'appena trascorsa estate, esternavano odio nei confronti di chi contestava anarchia, maleducazione, disturbo della quiete notturna.
I loro intelligentissimi commenti erano i seguenti: "Ricoveratevi in una casa di riposo", "Prendetevi i sonniferi", con consigli anche di diuretici e lassativi, "Siamo noi ggggiovani che manteniamo Soverato", (disoccupati e nullafacenti eroi di birra e di sbevazzamenti vari), fino ad arrivare all' incommentabile "Soverato non è una RSA" orgogliosamente pronunciato da un amministratore della Città a puntello di chiasso, anarchia e sporcizia. Già, incredibile ma vero.
<<La
democrazia si fonda sull'alternanza politica in un processo iterativo e
asintotico simile al metodo di Runge-Kutta per la risoluzione delle
equazioni differenziali.
In tale ambito, noi
vecchi, con qualche neurone che ancora viaggia nel cervello, dobbiamo
togliere il piede dalla fossa ed esortare/aiutare i giovani a fare le
cose giuste per il proprio paese e il proprio futuro. Significa
scatenare la curiosità e la creatività, impegnarsi nel miglioramento
della giustizia, nell'avere la massima attenzione alla gestione
economica, essere realisti e razionali nelle questioni energetiche,
richiedere rigore alla scuola e all'università, mirare all'eccellenza,
ognuno nel proprio campo di lavoro e d'interesse, pretendere dalla
politica risposte tempestive e nell'interesse della collettività.>>.
Quindi, "vecchi". Quindi, serbatoio di esperienza, lavoro, studi, percorso di vita complesso e accidentato e però "pieno", intendendo per pieno la pluralità degli accadimenti che ci hanno visto protagonisti.
Difficili da illudere, noi. Non ingenui, non creduloni, non facilmente raggirabili. Concreti, razionali, fattivi, e custodi di buon senso, ideali e tensioni etiche e politiche. Noi.
Tessuto forte di assistenza e solidarietà a costo zero. Per figli, nipoti e collaterali. Pronti a collaborare, aiutare, sovvenzionare e pure pagare! Ché, avendo compreso il senso delle cose, non ce ne importa di consumare a dismisura ma, anzi, siamo attenti alla sostenibilità, a non sprecare e dissipare. Capito, Giulia Torelli?
Mi riferisco a questa tale Giulia irritata,"perché i vecchi votano?", a Milano conosciuta e apprezzata e alla ribalta in questi giorni , e ricordo pure quell'altra tipa che durante la pandemia dichiarò che se dovevano morire i suoi nonni, bé... che morissero pure, se questo era il prezzo da pagare per le sue uscite e la sua "libertà".
Per assonanza, il pensiero mi corre anche alle anime belle che ne #ilfracassodisoverato dell'appena trascorsa estate, esternavano odio nei confronti di chi contestava anarchia, maleducazione, disturbo della quiete notturna.
I loro intelligentissimi commenti erano i seguenti: "Ricoveratevi in una casa di riposo", "Prendetevi i sonniferi", con consigli anche di diuretici e lassativi, "Siamo noi ggggiovani che manteniamo Soverato", (disoccupati e nullafacenti eroi di birra e di sbevazzamenti vari), fino ad arrivare all' incommentabile "Soverato non è una RSA" orgogliosamente pronunciato da un amministratore della Città a puntello di chiasso, anarchia e sporcizia. Già, incredibile ma vero.
La galleria dell'idiozia è sempre spalancata. E' uno stupido e inconsistente modo di pensare: viva la gioventù sbracata, rissosa, maleducata, purché sgommi, sgomiti, urli e beva a più non posso nei locali pubblici. Abbasso il buon senso, la moderazione, il rispetto verso chi VERAMENTE "mantiene" la città, con le sue tasse, la laboriosità, il senso civico e il decoro pubblico e privato.
Ma già: decoro! Qualcuno sa cosa significhi questa parola? Assieme a educazione, diritti degli altri, rettitudine, rispetto?
Siamo purtroppo in un solco sconosciuto ai più. A meno che!
A meno che tutti ci decidiamo a dichiararci, tutti perseguiamo intento di benessere, collettività, civiltà, politica in primis. A partire dagli amministratori locali, che non solletichino facile tifo da stadio con le conseguenze che subiamo, a noi singoli cittadini, che non dobbiamo avere paura di ribellarci a una cartaccia buttata per terra, ai rifiuti esposti fuori orario, a una bestemmia scagliata per strada, a una marmitta rombante nel quartiere, al suolo pubblico insozzato, rivendicando il nostro diritto di esistere e denunciando prepotenze e incivili.
Difficile? Forse, ma ci dobbiamo impegnare tutti altrimenti le Giulia & Co. si moltiplicheranno nella nostra pavida esitazione. E allora altro che "creatività, miglioramento della giustizia", oculatezza, rigore e crescita!
Nella pigra e opportunistica indifferenza di chi è chiamato a vigilare - ripeto: politica in primis - ci impediranno di respirare e da tale disastro nessuno sarebbe risparmiato, neanche gli stessi rampolli che strafottenti e pervicaci, ignoranti e maleducati, per ora sognano che non votiamo e nel futuro chissà ancora cosa sogneranno!
Svegliamoci! Ciao Giulia e quelle come te, riordina armadi e zitta, che è meglio! La Dirani ti ha già risposto, la Lucarelli pure, io non sono nessuno e non mi leggerai ma, nel mio piccolo, ti combatto. Eccome se ti combatto, "influencer del riordino armadi"!
Lucia Talarico
A meno che tutti ci decidiamo a dichiararci, tutti perseguiamo intento di benessere, collettività, civiltà, politica in primis. A partire dagli amministratori locali, che non solletichino facile tifo da stadio con le conseguenze che subiamo, a noi singoli cittadini, che non dobbiamo avere paura di ribellarci a una cartaccia buttata per terra, ai rifiuti esposti fuori orario, a una bestemmia scagliata per strada, a una marmitta rombante nel quartiere, al suolo pubblico insozzato, rivendicando il nostro diritto di esistere e denunciando prepotenze e incivili.
Difficile? Forse, ma ci dobbiamo impegnare tutti altrimenti le Giulia & Co. si moltiplicheranno nella nostra pavida esitazione. E allora altro che "creatività, miglioramento della giustizia", oculatezza, rigore e crescita!
Nella pigra e opportunistica indifferenza di chi è chiamato a vigilare - ripeto: politica in primis - ci impediranno di respirare e da tale disastro nessuno sarebbe risparmiato, neanche gli stessi rampolli che strafottenti e pervicaci, ignoranti e maleducati, per ora sognano che non votiamo e nel futuro chissà ancora cosa sogneranno!
Svegliamoci! Ciao Giulia e quelle come te, riordina armadi e zitta, che è meglio! La Dirani ti ha già risposto, la Lucarelli pure, io non sono nessuno e non mi leggerai ma, nel mio piccolo, ti combatto. Eccome se ti combatto, "influencer del riordino armadi"!
Lucia Talarico