LE DONNE AFGHANE E IL MONDO INTERO, di Lucia Talarico

Carissimo Sergio Punzi, le donne afghane non esistono, sono state soltanto meteora di sporca propaganda ed emotività da due soldi. Cosa vuoi che ce ne importi delle donne afghane? Così come dei poveri, degli emarginati, dei migranti, dei bambini lasciati annegare anche nel mare delle nostre irricevibili chiacchiere.
Noi qui abbiamo Giorgia la madre/cristiana, abbiamo il Capitano/mangiaprosciutto, il Giggino/ballerino dirty dancing, il Silvio plasticato e gaudente, la Fascina con l'abito da sposa Via col vento delle nozze finte. Questi ci rappresentano! Abbiamo Renzi e Calenda, e la Gelmini, l'Azzolina, la Boschi paracadutata in Calabria che ieri ha pure osato esternare il suo dolore per la dipartita dell'Arcivescovo di Cosenza, a dimostrazione che il pudore non esiste.

Cosa ce ne cale delle donne afghane! Lasciamole marcire sotto il burqa, ché gli Americani se ne sono andati senza vergogna e i talebani fanno fischiare forte le fruste per la strada urlando "Vi si vedono i piedi! Vi si vedono i piedi!". Gentaglia senz'anima e senza Dio!

Cosa ce ne cale del mondo intero, caro Sergio? Avvoltolati tutti nel nostro gretto mantello di egoismo, mentre organizziamo picnic nel nostro grasso cortile marcio e però non ci decidiamo a prendere una bella ramazza e fare un minimo di pulizia.

Verrà un giorno, disse Fra' Cristofaro! Ma quel giorno chissà quando verrà, caro Sergio, e le donne afghane soffocano sotto quella coltre pesante ed indecente, i bambini muoiono nel mare, i poveri diventano più poveri, delinquenti violentano la Terra, e noi andiamo a votare senza capire nulla e rifiutando la riflessione, interessandoci soltanto di vestiti, parrucchieri, calcio e corsivoe!

Mi vergogno di essere una creatura umana. Mi vergogno di far parte di questo Universo. Mi vergogno per la mia incapacità ed impotenza.
Lucia Talarico