Se l’intrattenimento leggero è fuori luogo in tempo di guerra, di Aldo Grasso

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"Interrogare lo spirito", scrive Grasso. Ma cos'è lo spirito? Chi lo conosce? Chi desidera mai frequentarlo!
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<<La televisione non è un luogo edenico, il luogo della «pace», dell’assenza di gesti prima di quel gesto che inaugura l’imperfezione del vivere. Quindi, via ogni tentazione moralistica. Sono sicuro però che Barbara D’Urso, Simona Ventura, Ilary, Blasi, Enrico Papi, tanto per fare i primi nomi che mi vengono in mente, un po’ d’imbarazzo lo provino nel condurre i loro programmi. Non per colpa loro, sia chiaro, ma del tempo che stiamo vivendo. Nessuno chiede un clima di austerità televisiva, anzi un po’ di distrazione può aiutare ad affrontare meglio i problemi. Nessuno chiede che nel tardo pomeriggio tutti guardino lo speciale di Enrico Mentana su La7 con Dario Fabbri e Francesca Mannocchi o che, prima di andare a dormire, diano un’occhiata a Sky Tg24 (anche se farebbero bene a seguire questi appuntamenti), ma imbastire un’accesa discussione fra alcuni giornalisti sull’espulsione di una certa Paola Caruso (chiedo scusa, ma non ne avevo mai sentito parlare) dal programma «La pupa e il secchione» è, oggettivamente, una situazione imbarazzante. Almeno, così voglio credere.
<<Non è che ogni minuto della giornata debba essere sacrificato alla pandemia o alla guerra in Ucraina, ai morti che il virus ogni giorno ancora fa o al massacro dei civili e dei bambini, al sequenziamento delle varianti o alla ferocia di Putin, ma sono convinto che questo sia un momento non facile per chi deve condurre programmi basati su temi drammaticamente non vincolanti. Forse non ci sono soluzioni, forse non è possibile trovare il tono giusto in tutti programmi; non lo so e mi guardo bene dal dare suggerimenti. Forse è meglio così, piuttosto che mandare in onda l’insincerità. Temo solo ci sia un depauperamento delle idee, una pienezza di declino in tutte le civiltà troppo mature, così mature da non porsi più domande, da avere un sangue troppo tiepido e disilluso per poter ancora interrogare lo spirito.>>