RACCONTO DALL'OSPEDALE SAN RAFFAELE DI MILANO - UNO, di Lucia Talarico

Questo è il racconto del mio ricovero da lunedì 7 febbraio al San Raffaele di Milano. Spero che nessuno pensi a smanie di protagonismo da parte mia. Tento soltanto di reagire nel modo che mi è consono e supero la mia riservatezza, pensando anche di poter essere utile a qualcuno che ha una simile, seria, diagnosi e fornire così informazioni utili.

Ho un meningioma cerebrale, è un tumore benigno che causa molti danni. Nel mio caso, dopo un inutile e invasivo intervento chirurgico nel 2007, il mio sgraditissimo ospite si è avvinghiato sempre più ostinatamente al nervo ottico e ha provocato la perdita quasi totale della vista dell'occhio destro.

Io e l'Ospite abbiamo lunga militanza. L'ho accolto, blandito e sopportato. Gli ho offerto vitto e alloggio, pensieri e parole, ansia e paura. Ho tentato anche di ignorarlo, confinandolo nell'ultima stanza del mio cervello... Macchè! Non ha inteso essere per nulla discreto, anzi ha palesato la sua presenza  sfacciatamente. Negli anni le risonanze di controllo hanno segnalano costantemente "situazione invariata" (!) ma io mi sono resa conto da sola che non era così e che l'Ospite diventava sempre più invadente minacciando adesso anche la vista dell'occhio sinistro.
Ho anche appreso recentemente che, purtroppo, tanti, TROPPI, referti soffrono la "sindrome dell'invariato" (sic)! Massima attenzione, quindi, sempre. Non smettere mai di indagare a fondo!

In confusione, tra rassegnazione e scoraggiamento, ero scivolata in una sorta di apatia fino a quando però un caro Amico si è messo di mezzo! Il dottor Sergio Punzi di Palermo, regalandomi generosamente il suo prezioso tempo e la sua pazienza, le sue conoscenze e competenze, mi ha indicato e accompagnato per una strada diversa che ha significato Professor Pietro Mortini.
È anche per gratitudine alla Vita e alle sue circostanze che ho deciso di ricambiare quanto ho ricevuto e raccontare quel che accadrà, confidando ovviamente nel lieto fine e volendo replicare la preziosa solidarietà del mio amico Sergio. Se pure soltanto una persona che si dibatte in angoscia e interrogativi, ne trarrà giovamento, ne sarò felice.

Lunedì 7 febbraio sarà quindi il primo giorno di ricovero all' Ospedale San Raffaele di Milano. Mi sottoporrò alla Gamma Knife, una tecnica non cruenta per distruggere il mio Ospite. Radiochirurgia di precisione, alta tecnologia. Un affare da marziani, robot e nanoparticelle, automazione e fisica, scienziati, occhi e menti extra, genio, studio e passione. Il sito dell'Ospedale fornisce ogni indicazione.

Il Primario del Reparto è il Professor Pietro Mortini, da lui ho fatto la mia prima visita nel mese di Novembre, a Roma. Il prof ha visionato il mio CD, ha colto tutto in un nanosecondo, e lo ha passato ai suoi collaboratori che, studiato il caso, hanno deciso se e quanto io sarei stata idonea al "trattamento". Sono stati medici e fisici a realizzare un piano individuale e a informarmi.
Devo essere sottoposta a tre o forse cinque sedute di "incenerimento" dell'Ospite da parte dei Marziani 😊. Non so ancora bene come saranno organizzate, durata, intensità, reazioni, ma mi sento fortunata per poter accedere a tale eccellenza.
Ho grande fiducia e sono ammirata per quanto la Scienza e la Ricerca siano al nostro servizio e per quanto il nostro Servizio Sanitario Nazionale ci mette a disposizione. Certo non nella nostra Calabria, ma questo è un altro racconto.

Per ora ho constatato grande puntualità e cortesia.
Il dottore Nocera, seguendo la visita con il Professor Mortini in data 19 novembre, mi ha contattata dopo una settimana e sono poi intercorse quattro telefonate finalizzate alla raccolta dei dati della mia complessiva situazione sanitaria. Lo stesso dottore mi ha accompagnato sempre con gentile pacatezza nelle ipotesi che si stavano concretizzando per il percorso da compiere. Tempi di attesa per il ricovero, tre mesi circa.
Dopo due mesi e mezzo è pervenuta dalla Segreteria della Gamma Knife la data di convocazione, 7 febbraio.

Se non starò troppo male racconterò il punto di vista del paziente dentro il reparto e tenterò di fornire indicazioni ed esperienza che la potente piattaforma di Facebook ci consente di comunicare.
Dividerò il racconto per fasi e cercherò di essere la più chiara ed esauriente possibile. Il mio pc è con me, amico di sempre mi aiuterà. TACA BANDA!
A prestissimo, spero.
Lucia Talarico