FESTIVAL DI SANREMO, SPETTACOLO TRISTISSIMO, di Lucia Talarico

Uno spettacolo tristissimo per il nulla che evoca. E' tutto sacrificato al denaro, all'ascolto, alla pubblicità, spacciandolo per intrattenimento. Inqualificabile il cosiddetto Prima Festival, con Roberta Capua e altri anonimi che propinano cinque minuti-cinque di nulla. Quanti soldi buttati via!

Squallido il conduttore sempre garrulo e ridondate. Evviva, evviva, con le sue macchiette ritrite con Fiorello. Banalissimo Fiorello, sempre osannato (e strapagato, immagino). Inutili le co-conduttrici relegate al ruolo di vallette mute-coscia in evidenza-seno schizzato in alto. Non so come abbiano la forza di reggere quel ruolo becero e anti-donna, anche qui ritengo per denaro.
A proposito del primo artista (!) in gara, scalzo, tatuato, seminudo, a me ha fatto davvero impressione per l'atteggiamento e il non abbigliamento. Posa snob, palesemente annoiata, guardate quanto sono trasgressivo e bello, io so' io e voi...
Dopo di che sono scappata da Floris per poi tornare a curiosare e dover subire il bacio tra Amadeus e il direttore della Rai, Colella. Regista e Cupido sempre Fiorello, che pensa di divertirci.
Non ho visto altro se non quello di cui scrivo, ma davvero tra Ornella Muti e il cantante a petto nudo, non so chi mi ha causato maggiore sbigottimento.
Per un servizio pubblico, a pagamento, si tocca il fondo e si sprofonda. Bene il Vescovo di Ventimiglia-Sanremo che interviene, non pensi di essere solo! E non mi riferisco alla questione puramente religiosa, bensì a buon gusto, sobrietà, e misura, completamente perduti.
Lucia Talarico