FALSO GINECOLOGO A SOVERATO, E C'E' ANCHE PEGGIO! di Lucia Talarico

Il "medico" falso ginecologo che a Soverato ha compiuto atti innominabili sulle sue pazienti occupa numerosissime pagine di giornali e social, tra le quali quella del sindaco ff di Soverato Daniele Vacca che molto opportunamente chiosa e rende testimonianza.

Io voglio e devo soffermarmi su un commento che ho letto al post del mio amico Franco Cervadoro: non ne citerò l'autore ma ne riporterò la delirante considerazione che, a mio parere, è brutale tanto quanto l'abominevole comportamento del "dottore".

<<Piano Franco che qualche bella gnocca ci stava......e gli piaceva pure. Quindi aspettiamo gli eventi.>>

Accidenti, quale profonda considerazione! Densa di riflessione, di rispetto, di cultura! Certamente da portare all'attenzione di tutti, hai visto mai che qualcuno si discosti da tale elegante ponderatezza! E che bel linguaggio: la "bella gnocca che ci stava e GLI piaceva pure", confondendo pure l'avverbio femminile con il maschile... roba che si impara per sempre alle elementari!

E su, "aspettiamo gli eventi", "quindi", ché magari "qualche bella gnocca" si fa avanti e dichiara che, sì, le è tanto piaciuto! E come potrebbe non piacere il camice bianco, la telecamera anche se nascosta, la costrizione, la soggezione, la paura, le orecchie che rombano, quella paralisi intellettiva ed emotiva che le mani dell'orco provocano mentre abusa, fruga, prende, preda.

Aspettiamoli questi "eventi", suvvia! Ché le "belle gnocche" sono tante e certamente si saranno tanto divertite di fronte all'energumeno che tradisce la propria professione e ne fa vergogna e disonore! Pari pari a chi non coglie l'occasione per tacere e anzi, scrive la sua... sulla "bella gnocca che GLI piaceva pure"!

"Piano, Franco", scrive. Ma certo, non saltiamo a conclusioni affrettate! Ché se poi arrivano le "gnocche" a testimoniare il loro diletto e godimento, assegniamo un bel premio al dottore, e pure a tale illustrissimo commentatore così avveduto, saggio e previdente, che oggi ci richiama a prudenza di giudizio, direttamente dal Medio Evo e dai roghi delle streghe.
Lucia Talarico