QUINTO CAMBIO DI CASACCA PER LA SENATRICE SILVIA VONO. SILVIA, MA RIMEMBRI ANCOR? di Lucia Talarico

L'ennesima capriola della senatrice Silvia Vono porta uno tsunami di commenti nella nostra addormentata città e il vento della novità si insinua vivace in piazze, vicoli e anfratti. Scrivo di lei perché è una cittadina di Soverato e la nostra residenza comune mi offre il destro per raccontare gli accadimenti, sia per cronaca che per piccola memoria storica. Aggiungo pure che, comunque, un quinto cambio di casacca merita la ribalta.

In ordine cronologico, la ricordiamo pasionaria con Antonio Di Pietro nell' Italia dei Valori: muoveva i primi passi  nella politica e quei passi la portarono subito verso "la trasversale delle Serre". E' una strada in permanente costruzione e polemiche, tra alte e bassissime fortune, ma - ottimo fiuto - buona per offrire visibilità e "ruolo".

Infatti, quando venne il tempo delle elezioni comunali, la Nostra si scoprì il desiderio di essere candidata sindaco e, con la sua prima giravolta, lasciò Italia dei Valori per  tuffarsi nel PD che però la snobbò. Si ricordano parole grosse volate nell'aia e quasi risse per la non candidatura in quanto la futura senatrice non gradì affatto essere messa da parte. Intanto un molto più ardito Ernesto Alecci fondava una lista civica (Cambiamenti) nella quale si proponeva (vittoriosamente) sindaco, e in tale lista Vono si fiondò a candidarsi. Ahinoi, non fu neanche eletta.
Cose di poco conto, certo, rispetto a quelle che sarebbero accadute dopo.

Il tempo corse e siamo al 2018: elezioni politiche! Vono ottiene la candidatura con il Movimento 5 Stelle, ne diventa un'appassionata paladina e batte tutti i paesini del suo Collegio Elettorale alla ricerca di voti. Con lei Parentela e Nesci. E' eletta, gaudium magnum. Habemus senatrice.

Dobbiamo tuttavia ammettere che della stessa non si ricorda nulla di particolare, tranne che per le campane suonate sempre a festa per Di Maio e Toninelli. Del primo tesse lodi sperticate permanenti, e particolari per il Decreto Dignità, con il secondo, Ministro dei Trasporti del tempo, viaggia in treno attraverso le sgarrupate ferrovie della Calabria che, in verità, sono rimaste tali e quali.

Nel 2019 ci fa sbalordire ancora e con la sua quarta capriola, la senatrice Vono annuncia urbi et orbi il passaggio a Italia Viva. "Renzi è un vero leader, il partito è la culla della democrazia". Dopo gli abbracci con Paola Taverna, arrivano quelli con Elena Bonetti.

Poi, l'oblio. A parte qualche intervento di rappresentanza, minimo sindacale, la nostra concittadina non brilla per iniziativa, né si distingue per atti eroici. Ci sembrava!

Oggi, 21 gennaio 2022, colpo di scena: Silvia Vono lascia Italia Viva per Forza Italia. Già, nientepopodimeno che Forza Italia! Dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno. Come dire le Dolomiti e Pantelleria, l'acqua di sorgente e la grappa, l'assenzio e la cioccolata.
Dichiara che l'ha fatto per "per mia onestà intellettuale e per rispetto degli elettori, profondamente delusa dalla gestione del partito, identificato solo nell’intelligenza salottiera del proprio leader". Non male quell' "l’intelligenza salottiera del proprio leader", non significa nulla però impressiona il tanto che basta.

Adesso a Soverato, con trepida curiosità attendiamo gli abbracci a Bernini, Gelmini, Rossi, Fascina, che, con diverse carature e spessore sono la corte dell'Imperatore. Chissà quali altre sorprese ci riserverà, la senatrice Vono.
E' ben vero che l'arco costituzionale, a percorrerlo tutto con passo svelto, si esaurisce in fretta, ma noi confidiamo nella sua destrezza e nella sua fantasia, le doti le possiede proprio tutte. Ad maiora!
Lucia Talarico