Testi inesistenti, romanzone scontato e trito, la cicogna pronta a planare per il vissero felici e contenti.
Domenica sera, fascia importantissima di Rai1 per un racconto mendace, luoghi comuni, dialetto caricaturale, manca poco e ci faranno grugnire!
Coppole, asini, strade "sgarrupate", ancora peggio - e ce ne vuole - del cortometraggio di Muccino che con Bova piacione e Rocio miagolante, più che pubblicità alla mia bellissima terra è stato un tripudio di banalità e un vergognoso sperpero di denaro dei calabresi (un milione e seicentomila euro).
E però guardate gratis, oggi, come ci ritraggono sulla prima rete della Rai, per giunta con le scene girate in Puglia! Non che la cascina veneta sia meglio, eh! Ché anche là, arretratezza, ignoranza e povertà morale, hai voglia... con la "tosa" ogni tre parole e "Calabria" urlato con sprezzo!
Che squallore constatare le scemenze che ci propinano, ma fanno benissimo visto lo sperticarsi in lodi che leggo in Rete, e quel che è peggio, proprio di donne calabresi. Mah!
PS: chiosa in relazione a tanti commenti ricevuti in Facebook.
Non ho inteso che la povertà non c'era, o i matrimoni non erano forzati, o che gli asini non camminavano per le stradine! Ho semplicemente raccontato che il romanzaccio di pessimo ordine, il dialetto caricaturale, la "tosa" e la "Calabria", il marito fascinosissimo e burbero, la bella che diventa immediatamente mamma amorevole del bambino confinato nella stalla (!), sono accozzaglie fatte apposta per attrarre spettatori (di bocca buona).
E infatti i documentari di quegli anni sulla vita sfruttata delle nostre raccoglitrici di olive, tanto per fare un esempio, hanno altro spessore e storia.
Mescolare la miseria e gli accadimenti con il principe azzurro e lo zio cattivone, è operazione squisitamente commerciale mentre quelle vicende dovrebbero avere altra legenda e altra narrazione. Tutto qui. Poi, che a tutte farebbe piacere sposarsi per forza e però trovarsi Giorgio Marchesi/Italo... è altra storia! :-)
Lucia Talarico