Riporto la voce di un altro cittadino a proposito della movida selvaggia di Soverato.
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Sig. Sindaco Ernesto Alecci,
siamo contenti che lei sta tentando di risolvere con un'ordinanza ed una serie di regole i problemi di inquinamento acustico causati dalla movida nella zona di corso Umberto e limitrofe.
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Sig. Sindaco Ernesto Alecci,
siamo contenti che lei sta tentando di risolvere con un'ordinanza ed una serie di regole i problemi di inquinamento acustico causati dalla movida nella zona di corso Umberto e limitrofe.
Secondo quanto anche riportato dalla gazzetta del sud di oggi, e dalla giornalista Sabrina Amoroso, articolo correlato da una foto che la ritrae sorridente, pacioso e soddisfatto di quello che ha fatto.
Voglio farle notare, che i problemi di zona corso Umberto risaliranno al massimo a 10 anni, mentre chi ha le case nelle vicinanze del lungomare sopporta rumori, schiamazzi, musica a volume altissimo da almeno, a mio ricordo, dagli anni '90. Per cui sono 30 anni in cui nessuno ha avuto il coraggio di muovere un dito contro i gestori delle discoteche, non per chiuderle, multare o altro, ma per ridurre la rumorosità ed i decibel emessi dagli altoparlanti che da 30 anni l'estate disturbano il sonno di chi con sacrifici si è costruito una casa nella zona mare a Soverato.
Ora mi chiedo, chi abita sul corso è un cittadino di serie A rispetto a chi abita sul lungomare? La giornalista finisce l'articolo scrivendo che lei impone nella sua ordinanza di non superare la soglia dei 50 decibel nei locali in zona corso, visto che lei ha questo potere, imporre limiti ai decibel dei locali della zona corso Umberto, perché non fa lo stesso con le discoteche? Perché non si toccano mai le discoteche? Non chiediamo di chiuderle, ma regolamentare.
Apra un tavolo di trattativa con i gestori delle discoteche e coinvolga le forze di minoranza, perché la salute dei Soveratesi non ha colore politico in modo da trovare un accordo che possa stabilire una soglia di rumorosità che deve poi essere rispettata da tutti. Così finalmente Soverato non sarà più chiamata la San Marino o la Rimini dei poveri per indicare la mancanza di regole ma potrà fregiarsi ancora una volta del titolo di PERLA DELLO JONIO. Titolo guadagnato grazie alla lungimiranza ed alla cultura ed al rispetto dei cittadini di chi la ha amministrata negli anni '60 e '70.
Noi torneremo a Roma alla fine del mese, ma questo non significa che non saremo informati su questo problema; quindi è probabile che continueremo a scriverle perché noi siamo legati a Soverato, e lei dovrebbe essere orgoglioso di questo legame profondo dei calabresi a questa terra sapendo i servizi che lasciano in città ed i disservizi a cui vanno incontro.
Noi torneremo a Roma alla fine del mese, ma questo non significa che non saremo informati su questo problema; quindi è probabile che continueremo a scriverle perché noi siamo legati a Soverato, e lei dovrebbe essere orgoglioso di questo legame profondo dei calabresi a questa terra sapendo i servizi che lasciano in città ed i disservizi a cui vanno incontro.
SERGIO BASILE