Mario Draghi incontra Grillo e Di Maio. Speriamo non parli in maniera difficile, non lo capirebbero, di Lucia Talarico

 A mezzogiorno incontro del Presidente Draghi con M5S.

Beppe Grillo, l'ologramma (cit), quello che appare e scompare poi per mesi a farsi gli affari suoi, dovrebbe essere arrivato a Roma, i devoti lo attendono palpitanti.

Altro interlocutore è Di Maio.
Nell'ottobre 2018 lo stesso cianciò "è il momento di tifare per l'Italia e mi meraviglio che un italiano si metta in questo modo ad avvelenare il clima ulteriormente".
"L'italiano" era Mario Draghi, Presidente BCE, che aveva dichiarato che lo spread alto danneggia banche e famiglie. E lasciamo perdere la proprietà di linguaggio dimaiesca che poi etichettò, con l'inarrivabile "Ale", Strasburgo "marchetta francese" e ancora, sempre con "Ale", "gilet gialli, vi sosteniamo noi!".

Era il tempo dell'abolizione della povertà, dell'abbiamo vinto-abbiamo vinto, e dello sforamento del deficit al 2,40% (poi ridotto a un più modesto ma sempre dannosissimo 2,04).
Lo stesso Luigi Di Maio incontrò in seguito il Presidente BCE e chiosò che gli aveva fatto "un'ottima impressione"! Gira in Rete un divertente commento del parroco di Paola "E' come se io incontrassi il Papa e dicessi che mi sembra una brava persona!".

Di Maietto, Gigggetto, personaggetto, direbbe il governatore De Luca, diventato altra macchietta pure lui!

Eppure, purtroppo, gli Italiani siamo ostaggi di tali ignoranti che non è detto riescano a comprendere i concetti che illustrerà il Premier incaricato.
Spero che il Presidente si adegui agli interlocutori e non si esprima in maniera troppo difficile per loro!
Magari, nell'adeguamento, potrebbe utilizzare un "prima di tutto", o un "siccome che", o addirittura un "a' soreta", locuzioni con le quali l'ex Ministro degli Esteri ci ha deliziato facendoci vergognare profondamente.