Simona. Voglio, devo, farti una carezza. Piccola, quasi furtiva, inadeguata. Chi sono io per scrivere di te... Una donna, certo. Una madre. Una cittadina. Una componente di questa tua comunità addolorata. Ma non basta. Non oso pensare nulla, anche se i pensieri mi soffocano. Non oso tentare di capire, perché temo di aver capito.
Simona. Giovane, indifesa, spaventata. Terribile monito per tutti. Feroce squarcio di un Agosto maledetto. Nessun pianto potrà renderti giustizia. Nessuna parola, nessuna promessa. La realtà ha travalicato qualsiasi crudele destino.
Noi che restiamo, attoniti, non troviamo neanche il coraggio per chiederti perdono.
Lucia Talarico
Lucia Talarico