Giovedì 27 Maggio 2021 - Corriere della Sera
NON E' CON LE TASSE CHE IL PD RICONQUISTERA' IL POPOLO
risponde Aldo Cazzullo
Caro Aldo,
non crede che la proposta del segretario del Pd sulla tassa di successione possa andare nella giusta direzione nell’ambito della più generale riforma fiscale che abbassi le tasse al ceto medio (togliendo lo scalone dal 27 al 38% del reddito nella fascia 28-55.000 euro) e colpendo l’evasione fiscale facendo portare in deduzione le spese pagate in modalità tracciabile?
Enrico Magni
Caro Enrico,
A giudicare dalle centinaia di commenti arrivati sulla tassa di successione, siamo davvero un popolo di fiscalisti. Le racconto un episodio. Il giorno in cui è uscita la proposta di Enrico Letta, non è partito lo scooter e mi sono mosso per Roma in taxi.
Mi piace conversare con i tassisti, una delle ultime categorie che vive ancora in mezzo alla gente. Tutti quelli con cui ho parlato erano avvelenati. Non credo avessero un patrimonio da un milione o da cinque milioni di euro. Di sicuro non rientrano tra i grandi patrimoni; che peraltro sono quasi tutti al sicuro nei paradisi fiscali. So che erano ferocemente contrari alla tassa. Nessuno di loro si sentiva ricco. Hai visto mai però che, sommando la licenza, la casa, il garage della nonna, il conto corrente, i risparmi, si arrivi a una quota che a Letta e a Orfini possa apparire sospetta…
Capisco che la sinistra abbia perso i voti delle classi popolari, e debba recuperarli. Ma non lo farà con nuove tasse. Neppure con tasse i cui proventi dovrebbero aiutare le classi popolari. In questi giorni al teatro Argentina un grande attore, Massimo Popolizio, porta in scena Furore di Steinbeck. È la storia dei piccoli agricoltori americani degli Anni 30, schiacciati da un sistema finanziario troppo più grande di loro — «noi siamo uomini e schiavi, le banche sono macchine e padroni» —, che diventano emigranti in patria. Oggi la storia si replica con altri «piccoli», compresi i commercianti, schiacciati dai giganti della Rete come Amazon, che in Lussemburgo su 44 miliardi di fatturato non paga un euro in tasse. Se il Pd vuole fare l’interesse dei giovani, cominci proponendo una legge di una riga — i cittadini italiani, come quelli francesi, non possono trasferire la residenza fiscale a Montecarlo — e portando a Bruxelles la questione della concorrenza sleale sul fisco all’interno dell’Unione europea. Prima trasferiamo nelle casse pubbliche almeno una frazione della gigantesca ricchezza prodotta dalla Rete e dalla finanza in questi anni di impoverimento del ceto medio. Dopo, e soltanto dopo, cominceremo a calcolare quanto valgono la licenza, la casa, il garage della nonna.