Faccio una doverosa premessa: forse non ho titolo per scrivere, perché nella mia scarpiera ho un paio di Chie Mihara, e anni fa ricevetti in dono una camicetta di Gianni Versace. Non possiedo cappellini Nike, solo tre cappelli di paglia, ma di Firenze, quindi probabilmente il mio ISEE mi taglia fuori dalla fascia. La fascia di reddito compatibile col dire qualcosa di sinistra o difendere qualcuno che l’ha detta, si capisce.
Quindi, per esempio, “sono d’accordo con Fedez, e con chiunque stia dalla parte del Ddl Zan, e sono d’accordo col denunciare la fondamentale omofobia espressa da precise forze politiche, in dichiarazioni verificabili” non potrei scriverlo, postarlo o dirlo, visto che preliminarmente non ho donato tutte le mie sostanze ai poveri e non vivo di carità sulla pubblica via.
Insomma,
secondo i sempre più numerosi “siperoisti”, soltanto San Francesco
avrebbe titolo per dire qualcosa di sinistra. E non è detto nemmeno per
lui (in fondo era pur sempre un figlio di papà).
Chi è un
“siperoista”? È un guardiano della soglia (ISEE), un ispettore di
legittimità, un garante di par condicio logica e ontologica. La nuova
frontiera del “benaltrista”. È quello che se qualcuno dice, “Fedez ha
ragione, ha fatto bene”, risponde immediatamente “sì, però...”. Sì,
però viaggia in Lamborghini. Sì, però su Amazon non ha detto mica nulla.
Sì, però sui diritti dei lavoratori ha taciuto. Sì, però è un
influencer, mica un minatore. Sì, però queste cose le dovrebbero dire i
politici, non un cantante. Sì, però, registrare le telefonate, signora
mia.
I più audaci di loro si spingono anche oltre: “Sì, però, dire le
cose senza contraddittorio...”. La nuova frontiera del pensiero
inibito, l’ossessione per una presunta parità di condizioni che, se non
garantita, inficerebbe qualsiasi affermazione: il contraddittorio.
Fedez ha fatto nomi e citato affermazioni verificabili. Il
contraddittorio cosa prevede, su questo punto: affermare che quelle cose
non siano state mai dette? Affermare che hanno legittimità come
qualsiasi opinione? All’espressione “se avessi un figlio gay lo brucerei
nel forno” quale contraddittorio si potrebbe applicare, esattamente?
E
di fronte alle tonnellate di bugie che precisi personaggi e siti
diffondono sui contenuti del Ddl Zan quale contraddittorio è possibile?
“Non credo che sia vero quello che dite, ovvero che la legge Zan porterà
alle adozioni gay e all’utero in affitto, o renderà obbligatoria
l’ideologia gender nelle scuole, ma è solo una mia opinione”? La realtà è
soggetta a contraddittorio?
Fateci caso: basta un solo “siperoista” e
qualsiasi affermazione, persino la più oggettiva, perde legittimità,
credibilità, può essere messa in discussione, anzi deve essere
immediatamente messa in discussione.
“Il cielo è azzurro”. “Sì, però qui da me è grigio”.
“La sinistra si mobiliti al suo massimo per il Ddl Zan”. “Sì, però il lavoro è più importante”.
Non ne usciremo mai.
Sì, però...
Anna Mallamo