Il corto della discordia, la Regione Calabria paga, di Sergio Pelaia


1.200.000 euro. Soldi pubblici, soldi nostri, di calabresi poveri, senza lavoro, senza strade, senza alcuna risorsa, e con la Sanità commissariata e disastrata.

Che vergogna! Che sfacciati! Che immorali! Che senza pudore!

Il corto della discordia, la Regione Calabria paga, di Sergio Pelaia <<Un cortometraggio di 8 minuti si è trasformato in una telenovela lunga 6 mesi. E il finale non è forse proprio lieto né per gli inquilini dei piani alti della Cittadella né per tanti calabresi che hanno contestato i colori artificiosi, i congiuntivi mancati e gli stereotipi ripetuti in “Calabria, terra mia”, l’opera «artistica audiovisiva del maestro Gabriele Muccino» costata - ora il dato è ufficiale e definitivo - ben 1,25 milioni di euro. <<Soldi pubblici, tanti, che la Regione ha accettato di versare dopo aver provato a contestare alla Viola Film S.r.l. l’inosservanza di alcune clausole contrattuali. Il tentativo non pare sia andato a buon fine visto che, dopo «una fitta corrispondenza», si è arrivati a una proposta di definizione transattiva della «potenziale controversia» avanzata dalla società, che si è dichiarata disponibile a rinunciare alla propria remunerazione (89mila euro su un appalto di 1,36 milioni). <<La Regione alla fine ha accettato di pagare attraverso un decreto del dipartimento Segretariato generale (U.o.a. Promozione della Calabria e dei suoi asset strategici - spettacoli e grandi eventi) che ripercorre tutta la vicenda. Il corto, con protagonisti Raul Bova e Rocho Muñoz Morales, è stato presentato la sera del 20 ottobre 2020 alla Festa del cinema di Roma.>>

Sergio Pelaia, Gazzetta del Sud