A PROPOSITO DI MIA MADRE, 92 ANNI, ANCORA NON VACCINATA, per la quale ieri ho pubblicato la mia lettera al Corriere della Sera, ricevo tanti messaggi che mi suggeriscono di rivolgermi al medico curante.
Mi corre quindi l'obbligo di sintetizzare l'intera situazione.
Il medico curante di mia madre NON ha voluto vaccinarla a domicilio, ha detto che aveva troppo da fare, che non sapeva neanche dove mia madre abitasse (sic) e quindi se mamma non si fosse recata nel suo studio, non poteva fornire alcuna certezza di vaccinazione a domicilio! Proprio così. Per pietà umana taccio il nome del medico.
Reitero il concetto: 92 anni, invalida.
Pertanto ho prenotato su piattaforma regionale dove è prevista la richiesta di somministrazione domiciliare. Da allora, 21 marzo, non ho più alcuna notizia, tutto tace nonostante che la prenotazione sia andata e buon fine, e manca qualsiasi recapito al quale rivolgersi!
Ovviamente, ho cambiato medico curante.
Il medico attuale mi riferisce che il Distretto, per i pazienti "migrati" VIETA nuova dose da assegnare al medico scelto, e che vige pure tutta una serie di regole per il 6 o multiplo di 6, nel senso che se i pazienti da vaccinare sono 22 - quindi non multipli di 6 - quattro restano fuori! Come se le restanti due dosi non potessero essere somministrate ad altri due pazienti immediatamente successivi.
Così siamo combinati, è incredibile, mi rendo conto.