Un caro amico mi chiede di fissare pensieri e
riflessioni sul Covid. No, non sono buona a pensieri e riflessioni, sono
buona a rabbia,frustrazione e impotenza!
Di fronte all'improvvisazione e alla superficialità di chi doveva
tutelarci, alle ruberie e agli scandaliche ci travolgono, ai camici di
"Attilio" e di suo cognato, alla vergogna della mia Calabria, alla
decimazione di un'intera generazione di anziani, perdo le parole, e un
pesante drappo di velluto nero mi precipita addosso soffocando
tolleranza e disciplina che pur mi sono compagne da sempre.
Disgustata e indignata, non perdono.
Troppi hanno approfittato della
cosa pubblica spolpandola, e la Sanità è stata il Bengodi di gentaglia
mentre chi doveva controllare si è "distratto"! Troppi si son fatti
beffe di tanti. Troppi hanno tollerato, fiancheggiato,
blandito,accarezzato, colluso. Troppi evadono le tasse contando sulla
permanente complicità della politica. Troppo pochi portano sulle spalle
il Paese che è di tutti.
I soloni/sepolcriimbiancati che si affacciano continuamente dagli
schermi a raccomandare prudenza e attenzione mi scandalizzano
profondamente.
Io sono qui come Masaniello, la mia tastiera è un sasso. Lo scaglio
nell'etere, senza speranza, e disperata.