"LA DIFFICILE TENUTA PSICO/FISICA DEI CALABRESI", rispondo al sindaco De Magistris, di Lucia Talarico

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LA DIFFICILE TENUTA PSICO/FISICA DEI CALABRESI (permettendomi di contraddire il sindaco De Magistris)

Ieri sera da Giletti è andata in onda una delle pagine più scandalose della nostra Calabria.
L' ex Commissario alla Sanità della Regione, appena dimesso/cacciato, Saverio Cotticelli, si è prodotto in un'incredibile farsa, la più offensiva vista fin qua.

Non sapendo come giustificare l'intervista rilasciata venerdì scorso a Titolo V (Rai3) che ha provocato la sua rimozione e la miserrima vicenda che l'ha squalificato per sempre, ha adombrato complotti, droghe, malesseri e medici che studiano il suo caso, balbettando, piagnucolando, negando e scivolando sempre più in basso.

“Sembrava la mia controfigura. Io non so in quel momento che cosa mi sia successo, la mia famiglia non mi ha riconosciuto. Io stesso non connettevo. Il piano anti-Covid l’ho fatto io!”. “Mi deve credere: io non mi riconosco in quell’intervista, non so cosa sia successo, sto cercando di capire con un medico se ho avuto un malore o ho avuto qualche altra cosa”. “E il dottor De Magistris lo sa cosa vuol dire lavorare in Calabria... Quando tocchi degli interessi, devi essere eliminato”.

Roba da non credere, tutto buttato nel comodo calderone del complotto e di una pretesa scomodità/purezza del personaggio di turno, come se si stesse parlando di una Sanità ben funzionante e amministrata a dovere in una Regione “normale”.
Giletti in qualche modo ne ha fatto un eroe! Fingeva di attaccarlo ma tutto sommato gli offriva legittimazione, deviando e spargendo fumo.
Cecchi Paone, al contrario del solito, ha appena pigolato. La Myrta Merlino posava a Cappuccetto Rosso, “sono un'ingenua”, “sarò un'ingenua”, “io forse sono ingenua”. Soltanto Telese è intervenuto con qualche fatto, del tutto sbiadito però paragonato ai tanti interventi che abbiamo visto in altre occasioni.

Il sindaco De Magistris, dieci anni da magistrato a Catanzaro, ha parlato di difficile “tenuta psico-fisica” quando si lavora in Calabria!
Mi permetto di contraddirlo. La difficile “tenuta psico-fisica” è tutta nostra, dei Calabresi costretti a vivere come viviamo e vedere quello che vediamo. Anche Cotticelli da Giletti.
Mi sbattono in testa quei 9 milioni mensili di compenso cotticelliano. Puntuali, pagati da noi calabresi. E tutti gli altri compensi che paghiamo a cialtroni, vagabondi, indifferenti, profittatori e lavativi. Allignano ovunque!

Mi sbatte in testa “Maria”, la sub commissaria, che sfacciata e impunita, nella famosa intervista, a microfoni aperti e con l'intervistatore appena distante, lo aveva redarguito con il “ti ho detto che ti devi preparare!”, negandogli così anche una dovuta “lealtà” di facciata. E ieri sera Cotticelli ha addirittura chiosato, “perché aveva visto che non stavo bene!”. Vergognoso.
Mi sbatte in testa “l'usciere”, che usciere non è ma tale si è qualificato, quasi che avessimo bisogno di simpaticoni in questa tragedia.

E' questa la dirigenza calabrese, creata dalla politica e da chissà cosa altro.
Ecco chi ci governa e chi decide di noi.
Ecco Cotticelli, adesso balbettante e impaurito.

Ecco il prossimo Zuccatelli, che sembra un altro campione col suo “per infettarti mi devi baciare quindici minuti con la lingua in bocca”! Avrà baciato, lui, per la bellezza di quindici minuti, visto che adesso è positivo al Covid? Però, che resistenza!
Abbiamo pure appreso che lo stesso, nuovo commissario/eroe nominato in fretta e furia (!), arriverà in Calabria con una corte di 25 persone! Li pagheremo ancora noi, certo, i Calabresi, e chi altri?

La nausea mi sommerge, l'impotenza mi devasta, lo sdegno mi lascia incredula.
Calabresi! Calabresi nel mondo! Vi prego, ovunque voi siate, comunque voi stiate, date un segno di indignazione! Non restate indifferenti, non pensate che tanto... poi... non serve... non cambia...

Nessuno merita questo schifo. Dobbiamo poter vivere dignitosamente, con il rispetto e la considerazione sacrosanta di chi viene a “gestirci” e invece ci ammazza con pessimi servizi, pessimo personale, pessime competenze e inesistente senso del dovere.
Dobbiamo essere noi stessi i testimoni/amplificatori dello sdegno dilagante o tutto continuerà così come vediamo e moriremo ammazzati dalla nostra stessa inedia e dalla nostra incapacità.